Descrivere la sensazione straniante e claustrofobica che si prova durante stati d’ansia e attacchi di panico può essere difficile, particolarmente quando ci si scontra con un pensare comune poco informato sulla natura di tali problematiche e sempre più fuorviato dall’attuale cultura della toxic positivity.
Fortunatamente, come spesso accade, la musica giunge in nostro soccorso per dar voce a chi non sa come far comprendere altrimenti quella martellante sensazione di perdere il controllo. In questo articolo ti suggeriremo 15 canzoni che parlano di ansia e attacchi di panico nelle quali potrai identificarti.
Ansia e attacchi di panico, un male poco compreso
Sebbene i due termini siano spesso utilizzati come sinonimi, ansia e panico non sono la stessa cosa.
Da un punto di vista fisiologico, il panico è una manifestazione totalizzante di terrore e paura nel momento in cui ci trova davanti a una minaccia. L’ansia è, invece, uno stato di forte agitazione derivante dall’anticipazione di una minaccia prima ancora che questa si palesi.
Sebbene, in alcuni casi, vivere uno stato d’ansia o un momento di panico è una risposta naturale a stimoli esterni particolarmente stressanti, quando questi si manifestano in maniera continuativa e senza una causa scatenante, possono diventare talmente debilitanti da incidere pesantemente sulla qualità della vita di chi ne soffre.
Come riconoscere un attacco d’ansia e un attacco di panico
Le sensazioni che contraddistinguono un attacco d’ansia consistono in un insieme di sintomi fisici ben riconoscibili:
- Tremori agli arti superiori e inferiori.
- Palpitazioni o senso di oppressione al petto.
- Respirazione problematica: asfissia o iperventilazione.
- Vertigini, sensazione di instabilità, nausea.
- Alterazioni nella pressione sanguigna, che può aumentare notevolmente oppure abbassarsi di colpo.
Un attacco di panico inizialmente si manifesta con sintomi assimilabili a quelli dell’attacco d’ansai, ma può evolversi in una condizione più complessa e totalizzante nella quale la persona arriva a sperimentare:
- Paura di morire, di impazzire o di perdere il controllo.
- Sensazioni di distacco dall’ambiente intorno e dalla realtà.
- Paura di non riprendersi mai più.
- Formicolii alle dita e agli arti.
- Sensazione di morte imminente.
Un attacco di ansia o di panico ha una durata variabile: può esaurirsi in pochi minuti o persistere per oltre mezz’ora, ma in ogni caso è così estenuante a livello mentale ed energetico da lasciare spesso esauste le persone che ne soffrono.
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15 canzoni che parlano di ansia e attacchi di panico
In un articolo precedente abbiamo selezionato 15 pezzi che descrivono in maniera accurata l’esperienza della depressione. Ecco di seguito altre 15 canzoni il cui focus è invece su ansia e attacchi di panico.
1. Stati di agitazione (CCCP)
Testo e musica si amalgamano alla perfezione in questa discesa negli inferi dell’ansia. L’arrangiamento claustrofobico, i concetti ripetuti più volte come un mantra e la ritmica incalzante descrivono in maniera efficace la sensazione di un’agitazione che riesce a sopraffare ogni lucidità.
Noie con il respiro, mi si accelera il fiato / Stati di agitazione, in corpo e nella testa / Occhi infossati e lucidi / Noie con il respiro, mi si accelera il fiato / Eppure sono vivo, eppure sono vivo / Eppure sono vivo / Stati di agitazione, stati di agitazione / Stati di agitazione, tra le idee e sulla pelle / Tra le idee e sulla pelle / Devo tenermi su, devo essere presente / Devo tenermi su, devo essere presente
2. Panic Song (Green Day)
Ritmica incalzante e un testo schietto che non lascia spazio all’interpretazione ma va dritto al punto: i Green Day ci offrono uno spaccato straniante della realtà quotidiana di chi convive con l’ansia e il panico in un mondo sordo alle richieste di aiuto.
Ready for a cheap escape / On the brink of self-destruction / Widespread panic / Broken glass inside my head / Bleeding down these thoughts of anguish / Mass confusion
Pronto a una via d’uscita facile / Sul ciglio dell’autodistruzione / Panico ovunque / Vetri rotti nella mia testa / Sanguinano pensieri di angoscia / Confusione di massa
3. Hysteria (Muse)
Perdita di controllo delle proprie emozioni e di sé: ecco cosa traspare da uno dei pezzi più iconici della band inglese, perdita di controllo che si riflette anche nelle immagini del video, le cui atmosfere asfissianti ben si amalgamano al mood della canzone.
And I’m breaking out / I’m breaking out / Last chance to lose control / And it’s holding me / Morphing me / And forcing me to strive / To be endlessy / Cold within / And dreaming I’m alive
Sto per scoppiare / Sto per scoppiare / È l’ultima occasione per perdere il controllo / E mi trattiene / Mi trasforma / Mi costringe allo sforzo / Di sentire eternamente / Freddo nell’anima / Mentre sogno di esser vivo
4. Panic Attack (Dream Theater)
Atmosfere incalzanti e un testo diretto e per nulla criptico: uno schiaffo in pieno viso, crudo e permeante come un attacco di panico che coglie di sorpresa.
Rapid heartbeat pounding through my chest / Agitated body in distress / I feel like I’m in danger / Daily life is strangled by my stress / A stifling surge shooting through all my veins / Extreme apprehension, suddenly I’m insane / Lost all hope for redemption / A grave situation desperate at best
Il battito cardiaco accelerato mi martella il petto / Il corpo si agita per la difficoltà / Lo sento, sono in pericolo / La vita quotidiana è strangolata dal mio stress / Un’ondata soffocante mi invade le vene / Apprensione estrema, senza preavviso sono pazzo / Ho perso ogni speranza di redenzione / Una situazione grave, nel migliore dei casi disperata
5. Breathin’ (Ariana Grande)
La popstar americana è da sempre una voce per la mental health awareness e ha condiviso con il mondo la sua personale esperienza con i problemi di salute mentale per fare consapevolezza sull’argomento e normalizzare la concezione popolare della psicoterapia. In questo pezzo descrive in maniera efficace le sensazioni che si provano durante uno stato d’ansia e le possibili soluzioni per riprendere il controllo, dai farmaci alla terapia, fino alla respirazione, strumento principale per tenere il controllo di sé quando si è in uno stato mentale alterato.
Feel my blood runnin’, swear the sky’s fallin’ / How do I know if this shit’s fabricated? / Time goes by and I can’t control my mind / Don’t know what else to try, but you tell me every time / Just keep breathin’ and breathin’ and breathin’ and breathin’ / And oh, I gotta keep, keep on breathin’
Sento il sangue scorrere, potrei giurare che il cielo stia crollando / Come faccio a sapere se questa sensazione del cazzo è vera o falsa / Il tempo passa e non ho il controllo della mia mente / Non so che altro provare, ma tu mi ripeti sempre / Semplicemente di respirare e respirare e respirare / E io, oh, devo continuare a respirare, continuare a respirare
6. Gas Panic! (Oasis)
Forse meno noto rispetto ad altre hit della band di Manchester, il pezzo si concentra in particolare sul panico causato dalle crisi di astinenza vissute da Gallagher durante i suoi periodi di riabilitazione.
That my family don’t seem so familiar / And my enemies all know my name / And if you hear me tap on your window / Yer better get on yer knees and pray panic is on the way / My pulse pumps out a beat to the ghost dancer / My eyes are dead and my throat’s like a black hole / And if there’s a god would he give another chance / An hour to sing for his soul
La mia famiglia mi sembra estranea / E i miei nemici conoscono tutti il mio nome / E se mi senti bussare alla tua finestra / Farai meglio a metterti in ginocchio e pregare: il panico sta arrivando / Il cuore pulsa al ritmo di un fantasma che balla / Gli occhi sono smorti e la gola è come un buco nero / E se c’è un dio, concederebbe un’altra occasione / Un’ora soltanto per cantare per la propria anima
7. Panico (Baustelle)
Cambio d’atmosfera: sebbene non manchi di sottolineare quanto stranianti possano essere i sintomi di un attacco di panico, questo pezzo dei Baustelle pone l’accento soprattutto sul desiderio di aiutare chi li vive a trovare un modo per affrontarli e venirne fuori. E lo fa suggerendo che rispecchiarsi in una canzone è pur sempre un modo per sentirsi meno soli.
Come cani in autostrada / Come in cerca della roba / Avere la visione della morte / Fottere tutto e naufragare / Mettere gli stivali e farli andare / Correre per non arrivare / Amare il rogo, amare il suo bruciare / Sopra il palco illuminato nel deserto / Mettersi a cantare
8. Nightingale (Demi Lovato)
Altra attivista per la salute mentale, Demi Lovato approfondisce la solitudine derivata dalle notti rese insonni dall’agitazione dell’ansia. Nel testo chiede a un usignolo di cantare per alleviare le sue sofferenze: una metafora per il potere salvifico della musica secondo alcuni, ma che potrebbe riferirsi in realtà alla necessità delle terapie farmacologiche.
Can you be my nightingale? / Sing to me, I know you’re there / You could be my sanity / Bring me peace / Sing me to sleep
Potresti essere il mio usignolo? / Canta per me, so che ci sei / Potresti essere tu la mia guarigione / Donami pace / Canta per farmi addormentare
9. En e Xanax (Samuele Bersani)
La tenera storia d’amore tra due ragazzi sofferenti di disturbi mentali è caratterizzata dal loro uso smodato di farmaci per il controllo dell’ansia – tra cui lo xanax – al punto che anche i loro baci hanno il sapore delle medicine. Il pezzo pone così l’accento sulla possibilità che esista un’altra cura oltre ai farmaci: l’amore e la vicinanza con una persona che può comprendere il nostro dolore.
En e Xanax quando litigavano / Avrebbero potuto fermare anche il traffico di New York / O uccidersi al telefono / Lei si calmava, lui la ritrovava nuda sulla sedia / E poi sovrapponevano / Il battito cardiaco / Se non ti spaventerai con le mie paure / Un giorno che mi dirai le tue / Troveremo il modo di rimuoverle / In due si può lottare come dei giganti contro ogni dolore / E su di me puoi contare per una rivoluzione / Tu hai l’anima che io vorrei avere
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10. Lady Xanax (Duran Duran)
Una delle band simbolo degli anni ‘80 ci ha regalato questo pezzo dalle atmosfere asfittiche che si concentra sull’effetto dei farmaci come soluzione per alleviare una dolore che impedisce di vivere in un mondo dove ci si impone di socializzare ma quando si soffre si è soli.
There, in the emptiness deep inside / You are the one that’s been left behind / So you paint with your mascara / Social eyes, don’t look twice / Oh, Lady Xanax where were you last night? / All the cracks in your make-up are starting to show / Don’t think that you realise how far away you go now / Look into the future and don’t be afraid, afraid / Of what is on your mind
Qui, in questo vuoto dentro / Tu sei quello che è rimasto indietro / E allora usi il mascara per dipingere / Occhi sociali, non guardare due volte / Lady Xanax, dove sei stata ieri sera? / Le crepe nel trucco cominciano a vedersi / Non penso che tu ti renda conto di quanto ti allontanerai ora / Guarda al futuro e non aver paura / Di quello che c’è nella tua mente
11. The Day I Tried to Live (Soundgarden)
Ancora uno sguardo all’ansia sociale, al dolore che deriva dal continuo paragone con gli altri e i loro apparenti successi. Un pezzo che, a seguito della perdita di Chris Cornell, forse colpisce più forte di prima.
Words you say / Never seem to live up to the ones inside your head / The lives we make / Never seem to ever get us anywhere but dead / The day I tried to live / I wallowed in the blood and mud / With all the other pigs
Le parole che dici / Non sembrano mai all’altezza di quelle che avevi in mente / Le vite che ci creiamo / Non sembrano condurci in nessun altro luogo che alla morte / Il giorno in cui ho provato a vivere / Ho sguazzato tra sangue e fango / Insieme a tutti gli altri maiali
12. Don’t Panic (Coldplay)
Il testo racconta soprattutto l’ansia derivante dal rendersi conto di quanto la natura umana sia fragile e la conseguente paura della morte, nostra o delle persone che amiamo, che può essere tenuta a bada solo ripetendo a se stessi, come un mantra, che in fondo il mondo è un bel luogo in cui vivere.
Bones, sinking like stones / All that we fought for / Homes, places we’ve grown / All of us are done for / And we live in a beautiful world / Yeah we do, yeah we do / We live in a beautiful world
Ossa che affondano come macigni / Tutto ciò per cui abbiamo combattuto / Le case, i luoghi dove siamo cresciuti / Ormai siamo perduti / Viviamo in mondo bellissimo / Certo che sì, certo che sì / Viviamo in un mondo bellissimo
13. Don’t Know Why (Nora Jones)
Nonostante le delicate atmosfere smooth jazz, il pezzo racconta, in maniera anche piuttosto diretta, la realtà dell’ansia sociale, quella che spesso ci blocca e ci impedisce di fare della nostra vita ciò che vorremmo, spingendoci in un autoconfinamento ben poco salutare.
I waited ’til I saw the sun / I don’t know why I didn’t come / I left you by the house of fun / Don’t know why I didn’t come / When I saw the break of day / I wished that I could fly away / Instead of kneeling in the sand / Catching tear-drops in my hand
Ho aspettato finché non ho visto il sole / Non so perché non sono venuta / Ti ho lasciato lì al parco dei divertimenti / Non so perché non sono venuta / Quando ho visto arrivare il mattino / Ho desiderato volare via / Invece di starmene con le ginocchia nella sabbia / Ad asciugarmi le lacrime come le mani
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14. Tra le vite degli altri (Ministri)
Ancora uno sguardo sull’ansia sociale e sul crescente senso di inadeguatezza che a volte ci spinge a isolarci e ci fa vergognare delle nostre amicizie.
È una questione di gusti / È una questione di flussi / Dimenticati e sommersi / Dalle vite degli altri / E tu lasciami qui / Dove so accontentarmi / Tra le vite degli altri / E tu lasciami qui / Finché non ti vergogni / Di venire a salvarmi
15. Paranoid (Black Sabbath)
Altra manifestazione debilitante dei disturbi d’ansia è la paranoia galoppante che porta chi ne soffre ad allontanare da sé ogni occasione di felicità, inclusa la possibilità di trovare supporto nell’amore degli altri.
Finished with my woman ’cause / She couldn’t help me with my mind / People think I’m insane because / I am frowning all the time / All day long I think of things / But nothing seems to satisfy / Think I’ll lose my mind / If I don’t find something to pacify / Can you help me / Occupy my brain?
Ho chiuso con la mia donna perché / Non riusciva ad aiutarvi coi miei problemi mentali / La gente mi crede pazzo perché / Ho sempre lo sguardo accigliato / Ma niente sembra mai abbastanza / Credo che perderò la testa / Se non trovo qualcosa che mi dia pace / Mi puoi aiutare / A prendere il controllo del mio cervello?
Un altro punto di vista: Shake It Out (Florence + The Machine)
Chiudiamo con una nota positiva: un’offerta di aiuto, perché a volte il supporto arriva anche quando non l’abbiamo cercato, nonostante i demoni della mente si nutrano di noi stessi.
And I’ve been a fool and I’ve been blind / I can never leave the past behind / I can see no way, I can see no way / I’m always dragging that horse around / All of his questions, such a mournful sound / Tonight I’m gonna bury that horse in the ground / ‘Cause I like to keep my issues drawn / But it’s always darkest before the dawn / Shake it out, shake it out
Sono stato uno stupido, sono stato cieco / Non sono in grado di lasciarmi il passato alle spalle / Non riesco a trovare un modo / E non faccio che trascinarmi dietro questa bestia / Tutte le sue domande, un suono così lugubre / Stasera seppellirò questa bestia sottoterra / Perché mi tengo sempre dentro tutti i miei problemi / Ma il momento prima dell’alba è sempre quello più buio / Scrollatelo di dosso, scrollatelo di dosso
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