le migliori novità e i consigli più utili – Lista aggiornata a marzo 2023

Negli anni il colosso dello streaming Netflix, oltre ad essere diventato la piattaforma streaming più popolare al mondo e aver raccolto migliaia di utenti a livello internazionale, ha anche arricchito il proprio catalogo di film e serie tv.

Considerando le pellicole, sono presenti sia film originali Netflix che non e, tra quelli concessi in licenza, si possono trovare dei veri e propri capolavori, pietre miliari della Storia del Cinema, film premiati o anche prodotti meno noti, quei piccoli tesori poco pubblicizzati, ma che si rivelano imperdibili. In particolare durante la pandemia di Covid-19, insieme ad altre piattaforme, anche Netflix ha visto l’uscita di pellicole molto attese, che hanno saltato l’uscita in sala e che quindi arrivavano in streaming in prima visione.

Che  il lockdown e il Coronavirus abbiano accelerato un processo già in atto, è impossibile stabilirlo, ma i prodotti ad arrivare su Netflix, prima, durante la programmazione in sala, o non vedendo mai la luce nel cinema, continuano a fare di Netflix, nonostante le ultime polemiche, ancora il più famoso colosso dello streaming. Molti film entrati nelle shortlist degli Oscar sono infatti stati resi disponibili sulla piattaforma già a fine 2022 o nei primi mesi di gennaio del 2023, basti pensare a “Bardo, la cronaca falsa di alcune verità”, di Iñárritu o “Blonde” di Andrew Dominik, o anche l’anno scorso “È stata la mano di Dio”, di Sorrentino.

Tra pellicole da Oscar, candidate e film che hanno fatto la Storia del Cinema, Netflix ha un catalogo sempre più denso di tutti i tipi di prodotti, essendo quindi un servizio streaming adatto al grande pubblico, agli appassionati e ai più esperti. Sono molti le pellicole da non perdere su Netflix, eccone di seguito alcune.

“Il potere del cane”

Diretto da Jane Campion, con nel cast Benedict Cumberbatch, Kirsten Dunst, Jesse Plemons e Kodi Smit-McPhee, “Il potere del cane” era uno dei film favoriti agli Oscar 2022, evento al quale si è aggiudicato l’Academy Award come miglior regia. Premiata anche con il Leone d’argento per la regia alla 78ª Mostra del Cinema di Venezia, la Campion realizza un’opera suggestiva e profonda, creando dei personaggi stratificati e tormentati; definito un western crepuscolare, “Il potere del cane” ha di western solo l’ambientazione, e mette in scena personalità, emozioni, comportamenti umani raccontando temi universali. Una prova degli attori che investe straordinariamente tutti, dove spiccano Benedict Cumberbatch e Kodi Smit-McPhee.

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“Le strade del male”

Poco conosciuto, “Le strade del male” è una delle migliori pellicole Netflix del 2020. Diretto da Antonio Campos, adattamento del romanzo di Donald Ray Pollock, il film racconta una storia di vita corale, che va dal 1945 ai primi anni ’70, esplorando numerose tematiche: angoscia, terrore e guerra, disperazione e malattia, perversione, assurdità e potere, collera, odio e rabbia e sofferenza e lutto. Religione, affetto, famiglia, violenza, sacrificio, follia e moralità incorniciano passo dopo passo l’intero film dando vita a una pellicola quasi perfetta in ogni forma: regia, sceneggiatura, scenografia e montaggio. Per non parlare delle interpretazioni, da Tom Holland a Robert Pattinson, da Bill Skarsgård a Jason Clarke, fino a Eliza Scanlen e Harry Melling, un cast di attori che regalano delle interpretazioni incredibili e davvero magistrali.

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“Il mostro dei mari”

Il film Netflix della Sony Pictures Imageworks e della Netflix Animation diretto da Chris Williams ha ricevuto una nomination agli Oscar 2023 come miglior film d’animazione. Con le voci, nella versione italiana, di nomi come Claudio Santamaria e Diego Abatantuono, “Il mostro dei mari” è una storia d’avventura, un inno all’amicizia e alla consapevolezza di come dietro ciò che si credeva essere un mostro, può nascondersi un grande cuore e tanta volontà di essere distinti da quelle creature che cercano realmente di attaccare gli esseri umani. Un’intesa speciale legherà una bambina e un mostro marino, nella speranza di una tregua fatta di pace e armonia.

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“Storia di un matrimonio”

Il film con protagonisti Scarlett Johansson e Adam Driver, affiancati da Laura Dern e Ray Liotta e diretto da Noah Baumbach, è stato candidato a numerosi Academy Award nel 2020, vincendo unicamente quello come miglior attrice non protagonista per Laura Dern. Commedia drammatica, “Storia di un matrimonio” riesce a parlare di matrimonio affrontando il tema del divorzio e lo fa con estrema intensità, senza mai essere eccessivo, con una sceneggiatura che pesa ogni parola con attenzione e cautela, dando modo di raccontare tanto un rapporto che si sgretola negli anni, nonostante il tentativo e la volontà di recuperarlo, quanto l’interiorità dei personaggi, caratterizzandoli nella loro personalità ed evoluzione. Un film di per sé originale e che si avvale di un ottimo cast.

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“Dunkirk”

Imperdibile war movie sui generis, “Dunkirk” di Christopher Nolan annovera innanzitutto un grande cast: Fionn Whitehead, Jack Lowden, Harry Styles, Tom Hardy, Cillian Murphy, Aneurin Barnard, Kenneth Branagh, Mark Rylance, Barry Keoghan, insieme a molti altri. La vicenda si svolge in una settimana e racconta l’evacuazione delle truppe dei soldati alleati circondati dall’esercito tedesco nel maggio del 1940. Tre linee temporali, raccontate in ordine non cronologico, intrecciate tra loro, costituiscono non solo un grande film di guerra, ma una modalità singolare di raccontarla: nessuno scontro, pochissimi dialoghi, attacchi brevi e spesso accennati, ma potenzialmente distruttivi e quella continua terrificante inquietudine che il tempo stia per scadere.

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“Raccontami di un giorno perfetto”

Un teen drama che scalda il cuore, “Raccontami di un giorno perfetto”, con due straordinari Elle Fanning e Justice Smith, è una pellicola che sembra non avere avuto la risonanza che meritava. Una storia che farà commuovere anche i più duri di cuore e che ha il pregio di essere un teen drama molto diverso da i film per adolescenti che si è abituati a vedere. Due anime sole, quelle dei protagonisti, che si incontrano nell’amore, nella comune sofferenza dell’incomunicabilità dell’adolescenza. Uniti da ciò che provano l’uno verso l’altro, dimenticano quel senso di emarginazione che li aveva allontanati da tutto, ma che tornerà con impeto a investirli nuovamente. Imprevedibile e dolce, “Raccontami di un giorno perfetto” è un film assolutamente da vedere o da recuperare.

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“Perfetti sconosciuti”

Diretto da Paolo Genovese con nel cast Kasia Smutniak, Anna Foglietta, Edoardo Leo, Marco Giallini, Valerio Mastandrea, Alba Rohrwacher e Giuseppe Battiston, “Perfetti sconosciuti” è attualmente il film italiano con il maggior numerosi di remake nella Storia del Cinema, arrivando a gennaio del 2023 a 20. Grande successo italiano, vincitore, tra numerosi riconoscimenti anche di 2 David di Donatello, come miglior film e miglior sceneggiatura, “Perfetti sconosciuti” racconta il tema della doppia vita che, l’uso e la diffusione dei telefoni, in particolare degli smartphone ha creato. La tagline del film cita infatti “Ognuno di noi ha tre vite: una pubblica, una privata e una segreta”. Durante una cena, un gioco apparentemente innocente ma sicuramente insidioso porta i membri della serata a condividere tutto ciò che accade e a scoprire segreti inconfessabili e tradimenti impensabili.

“Vivo”

Dalla Sony Pictures Animation, in collaborazione con la Columbia Picturs e la One Cool Films, il film d’animazione diretto da Kirk DeMicco ha come tema centrale l’amore, e racconta un viaggio contro il tempo per mantenere una promessa fatta. “Vivo”, con una grafica unica e definibile mista, che fonde CGI e animazione più datata, celebra la forza trascinante della musica, capace di ricongiungere le persone, di ritrovare legami persi negli anni e di ottenere la forza per essere sinceri, tutto racchiuso in una cornice di energia, colore e ritmo. La musica si rivela infatti, strettamente legato all’amore fin da subito, il motore del film, capace, come molti film d’animazione, di commuovere e divertire.

“Luce”

Film Netflix uscito nel febbraio del 2023, è uscito in sala unicamente negli Stati Uniti ad agosto del 2019, dopo esser stato presentato al Sundance Film Festival dello stesso anno. Una moltitudine di temi contraddistingue “Luce”, con un occhio di riguardo al razzismo, anche se con una forma più originale e meno politicamente corretta. L’ideologia dello stereotipo e la sua pericolosità, positiva o negativa che sia, è alla base di tutto ciò che la pellicola intende raccontare. Convinzioni personali, accuse infondate, pensieri tanto terribili quanto naturali e un’effettività delle azioni che manca, che si ricerca, spesso esagerando nel fare di un evento, drammatico o favorevole, un esempio da attribuire  a tutti. Un tema, legato a molti altri, non sempre affrontato e che ha in qualche modo il coraggio di schierarsi dalla parte di una celata rivincita e una latente vendetta. “Luce” si avvale inoltre di ottimi attori: Octavia Spencer, Naomi Watts, Tim Roth e Kelvin Harrison Jr..

“Shutter Island”

Tra le miglior interpretazioni di Leonardo DiCaprio, “Shutter Island” è diretto da Martin Scorsese e include nel cast anche Mark Ruffalo, Michelle Williams, Ben Kingsley e molti altri. Tratto dal romanzo “L’isola della paura”, “Shutter Island” è un thriller noir dai tratti inquietanti e elementi del giallo e quindi con una linea investigativa. Il subplot della detection passa dai segreti dell’isola e dell’ospedale criminale in cui si svolge ai meandri più inesplorati della mente. Una pellicola che forse non convince fino in fondo lasciando aperte alcune domande, ma che coinvolge fin dalla primissima scena, con una colonna sonora che prepara all’entrata in un luogo dal quale è impossibile fuggire, circondato da scogliere che imprigionano e popolato di figure immaginarie.

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“Niente di nuovo sul fronte occidentale”

In corsa per numerosi Academy Awards agli Oscar 2023, “Niente di nuovo sul fronte occidentale” è diretto da Edward Berger e basato sul romanzo, dal titolo omonimo, di Erich Maria Remarque. Tra i film più chiacchierati del momento, il war movie tedesco si colloca, a distanza di più di 40 anni, come terza trasposizione cinematografica del romanzo, già adattato per il grande schermo nel 1930 e nel 1979. Acclamato da pubblico e critica il film è tanto una riflessione sull’entusiasmo e il fervore che spingeva giovani e giovanissimi ad arruolarsi durante il primo conflitto mondiale, ignari di ciò che avrebbero dovuto affrontare, quanto della brutalità della guerra, come ogni war movie che si rispetti. Il film mostra una cura nella tecnica, un’amarezza nella storia raccontata e anche una certa scrupolosità nella descrizione dell’artiglieria e degli scontri che caratterizzarono la prima guerra mondiale, meno affrontata sul grande schermo rispetto alla seconda.

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“The Prom”

Un grande cast per un film adattamento di un famoso musical del 2016, dal titolo omonimo: Meryl Streep, Nicole Kidman, Ariana DeBose, Kerry Washington, James Corden, Keegan-Michael Key e moltissimi altri. “The Prom” è una vera e propria esplosione di vivacità, colori e glamour, dove il riscatto diventa l’obiettivo e la vera motivazione capace di scuotere l’animo di ogni protagonista. Un film corale che tra musica, esibizioni e una recitazione guidata dall’eccentricità conferiscono al film un tono frizzante, effervescente e brillante. Un gioco di luci che irradia i colori caldi, nitidi e sgargianti dei costumi e degli ambienti frequentati da quelle star protagoniste, che vedendo la loro popolarità venire sempre meno, sfruttano la giusta situazione a proprio vantaggio.

“The Good Nurse”

Un’ottima Jessica Chastain è protagonista di un film che segue una vicenda di morti e incidenti sospetti negli ospedali. Il personaggio dell’attrice, affiancata da Eddie Redmayne, insieme appunto al collega, si trova ad affrontare una situazione assurda e distruttiva, aggravata dal precario equilibrio nella vita di entrambi. Una profonda amicizia, un legame unico e una stima reciproca sembra accecare i due protagonisti, nel non vedere che proprio chi sta loro più vicino potrebbe essere l’angelo della morte dell’ospedale. Tra le quattro mura della clinica si respira un’atmosfera sempre più tesa, sospettosa, fino a scoperte che gettano i personaggi nello sconforto e nella rabbia.

“Blonde”

“Blonde” è stato uno dei film Netflix più attesi del 2022, sia per l’uscita al cinema, per l’anteprima alla 79ª Mostra del Cinema di Venezia, che per l’arrivo sulla piattaforma streaming. Con foto promozionali e prime recensioni della critica statunitense, il film con Ana de Armas nei panni dell’iconica Marilyn Monroe faceva ben sperare in un biopic che potesse dire qualcosa in più. Le alte aspettative non sono state deluse e la pellicola si è rivelata un viaggio visionario nella tormentata vita di Norma Jeane, che era Marilyn Monroe solo di fronte agli schermi e che, forse, inconsapevolmente, desiderava anche o solo una vita normale, oltre a quella che riprendeva la macchina da presa. La critica non ha apprezzato molto il film, lodando però la brillante performance della de Armas, candidata all’Oscar 2023 come miglior attrice protagonista, mentre il pubblico ha maggiormente apprezzato il film. Nel cast dell’opera di Andrew Dominik figurano anche Bobby Cannavale, Julianne Nicholson e Adrien Brody.

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“La grande bellezza”

L’Oscar al miglior film internazionale nel 2014 per” La grande bellezza” ha fatto la Storia degli Academy e la pellicola ha fatto incetta dei più importanti riconoscimenti cinematografici anche in Europa, in particolare in Italia. Tra una scena iniziale entrata nella Storia del Cinema e un’amara visione del mondo, della vita, della Roma bene e della negativa consapevolezza di un animo sensibile, che va oltre le apparenze, “La grande bellezza” è tanto un film che omaggia la città di Roma, uno studio sociale e una rappresentazione di un universo finto che preferisce continuare a fingere piuttosto che affrontare la dura realtà. Il film di Paolo Sorrentino ha entusiasmato la critica estera, lasciando invece più perplessa quella italiana. Ancora a distanza di anni riconosciuto come uno dei più grandi successi italiani, la pellicola vanta un cast d’eccezione: Toni Servillo, Carlo Verdone, Carlo Buccirosso, Sabrina Ferilli, Iaia Forte, Giorgio Pasotti, Massimo Popolizio e molti altri.

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“Smetto quando voglio”

Il primo film della trilogia di Sydney Sibilia è un film assolutamente da vedere, e non solo per vedere Edoardo Leo, Valerio Aprea, Paolo Calabresi, Libero De Rienzo, Stefano Fresi, Lorenzo Lavia e Pietro Sermonti mettere su una banda di criminali, ma anche perché è una delle migliori commedie italiane degli ultimi 20 anni. Una riflessione velata di amara ironia sul mondo del lavoro, uno stile fumettistico e un umorismo incredibilmente coinvolgente che rende il film un piccolo gioiello, tanto da guadagnarsi l’appellativo di “I soliti ignoti in chiave contemporanea”. Tra le ottime interpretazioni e la sceneggiatura appunto sospesa tra comicità e un tono agrodolce sul mondo del precariato, “Smetto quando voglio” non delude neanche nei sequel che forse non raggiungono la forza del primo, ma che riescono comunque a divertire e far riflettere, creando situazioni sempre nuove.

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“Chiamami col tuo nome”

Il dramma sentimentale di Luca Guadagnino, che ha fatto conoscere Timothée Chalamet al grande pubblico, aprendogli la strada verso il successo portandolo a diventare la star che è oggi, venne candidato a 4 Oscar, vincendo quello per la sceneggiatura non originale a James Ivory. Seguendo gli elementi tipici del teen drama “Chiamami col tuo nome” è un film intenso e dolce, molto poetico nella messa in scena, nell’interpretazione e che sorprende nel raccontare una storia omosessuale senza cadere mai nella banalità o nel già visto. Dalla fotografia alla sceneggiatura, delicata ma attenta nel rappresentare l’Italia degli anni ’80, tenera e sensuale al tempo stesso, fino a una regia e un’interpretazione affascinante, che cattura lo spettatore, “Chiamami col tuo nome” è stato acclamato sia dal pubblico che dalla critica e definito da molti registi uno dei migliori film del 2017. Nel cast anche Armie Hammer e Michael e Stuhlbarg. 

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“Mystic River”

Film del 2003 diretto da Clint Eastwood con nel cast Kevin Bacon, Tim Robbins, Sean Penn, Laurence Fishburne, Laura Linney e molti altri, “Mystic River” è ufficialmente uno dei migliori film degli anni 2000. Premiati con l’Academy Awards sia Sean Penn che Tim Robbins, insieme a altre 4 nomination, la pellicola riesce a creare una linea investigativa interessante, carica di indizi che portano in direzioni opposte, insieme a creare un universo di personaggi ampio e variegato, ma ben delineato. Un thriller noir drammatico, ricco di colpi di scena, denso senza un’eccessiva azione, con un finale e una conclusione del tutto inaspettata. Alla sua uscita, “Mystic River” fu un grande successo al Box Office e la critica lo definì un capolavoro. Inutile dire che le performance magistrali dei 3 grandi attori diedero al film una marcia in più, una capacità di coinvolgimento, immedesimazione e empatia davvero unica.

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“Don’t Look Up”

Tra i film Netflix più discussi del 2021, la sferzante satira sci-fi di Adam McKay, presenta un cast che comprende Leonardo DiCaprio, Meryl Streep, Jennifer Lawrence, Jonah Hill, Cate Blanchett, Mark Rylance, Timothée Chalamet, Tyler Perry, Ron Perlman e molti altri. “Don’t Look Up” racconta un imminente evento catastrofico che dovrebbe allarmare chiunque, in particolare il film si concentra sull’indifferenza mostrata dagli organi di Governo e i media, che scelgono sempre di spettacolarizzare ogni cosa. Una cometa potrebbe colpire la Terra e distruggere l’umanità ma la scelta è quella di mantenere il segreto. Brillante, divertente, amaro nella sua realistica anche se surreale rappresentazione di un mondo indifferente e che lascia i propri abitanti al caso, e che fa del suo genere indefinito la carta vincente del film, “Don’t Look Up” è un’opera estremamente originale, che va dalla commedia al dramma, dalla satira alla fantascienza, dal film politico al disaster movie. Pellicola più vista nel periodo di Natale 2021, la critica si è mostrata per lo più particolarmente positiva, ma non sono mancate recensioni invece più severe.

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“It”

Adattamento del romanzo, dal titolo omonimo, di Stephen King, che già aveva ispirato la miniserie evento anni ’90, “It” è diretto da Andy Muschietti e presenta un cast dove, oltre a Bill Skarsgård, si trovano alcuni dei migliori giovanissimi attori del momento: Finn Wolfhard, Jack Dylan Grazer, Jaeden Liberher, Sophia Lillis e Wyatt Oleff, affiancati da Chosen Jacobs, Jeremy Ray Taylor, Nicholas Hamilton e Owen Teague. It è un ottimo horror thriller che non punta solo sull’elemento più tipico del cinema dell’orrore: “It” ha una storia ben definita, ha una valenza drammatica non indifferente e fa del tema della paura un sentimento rappresentazione di un disagio interiore. “It” è emozionante, magistralmente interpretato e spaventoso nella messa in scena di Pennywise, il clown ballerino, e delle sue azioni per arrivare ai suoi scopi più malvagi.

“È stata la mano di Dio”

Altro grande capolavoro di Paolo Sorrentino, presentato alla 78ª Mostra del Cinema di Venezia, dove ha vinto il Leone d’argento – Gran premio della Giuria, “È stata la mano di Dio” entrò nella cinquina degli Oscar 2022 come miglior film internazionale, riconoscimento poi vinto da “Drive my car”. La pellicola più personale del regista, racconta la sua storia, la drammatica vicenda che l’ha reso orfano di genitori da adolescente, scomparsi per un terribile incidente, nel giorno in cui lui sarebbe dovuto essere con loro, ma che poi lo trovò lontano al momento dell’incidente, salvandogli la vita. Da qui il titolo, nel corso della storia, poi doppiamente simbolico. Oltre a narrare questo tragico lutto, la pellicola è anche un film di formazione del diciassettenne Fabietto, protagonista del racconto, dell’elaborazione della morte dei genitori e dell’amore per il cinema, rappresentato nel suo potere più salvifico. Nel cast sono presenti Filippo Scotti, Toni Servillo, Luisa Ranieri, Teresa Saponangelo, Marlon Joubert, Renato Carpentieri e molti altri

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“Il traditore”

Diretto da Marco Bellocchio e in corsa per gli Oscar 2020 come miglior film internazionale, ma non entrato poi nella cinquina finale, “Il traditore” racconta le vicende di Tommaso Buscetta, membro di Cosa nostra diventato successivamente un collaboratore di giustizia. Un cast d’eccezione rende “Il traditore” uno dei migliori film sulla mafia degli ultimi 10 anni, un viaggio quasi epico all’interno delle regole, dei codici d’onore e di brutali azioni considerate necessarie per ottenere un obiettivo, per vendicare un torto subìto o per eseguire un compito assegnato. “Il traditore” non dà solo un quadro completo dell’ambiente mafioso e della figura di Buscetta, ben interpretato dal personaggio di Pierfrancesco Favino, ma sottilmente racconta anche quei rapporti che si creano all’interno di un mondo dove qualsiasi relazione o legame può diventare secondario. Oltre a Favino, tra gli attori del film sono presenti Maria Fernanda Cândido, Fabrizio Ferracane, Fausto Russo Alesi, Luigi LoCascio, Nicola Calì e molti altri.

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“L’incredibile storia dell’Isola delle Rose”

Diretto da Sydney Sibilia, racconta la storia vera dell’Isola delle Rose, realizzata da Giorgio Rosa, ingegnere bolognese e che venne demolita nel febbraio del 1969. Si tratta di una piattaforma artificiale che creò scalpore e curiosità e che dal 1º maggio del 1968 divenne una vera e propria mini-nazione. Con un sempre straordinario Elio Germano, “L’incredibile storia dell’Isola delle Rose” è sia un racconto degli eventi, a tratti divertente, che la rappresentazione di una mostruosa ostinazione di un governo a distruggere un qualcosa che aveva la sola pretesa di esistere e che era riuscita, inspiegabilmente, senza chiedere il permesso, a diventare un piccolo mondo. Non apprezzato all’unanimità dalla critica, il film Netflix è stato però ben accolto dal pubblico, risultando coinvolgente, leggero e godibile. Nel cast sono presenti anche Matilda De Angelis, Fabrizio Bentivoglio, Luca Zingaretti, François Cluzet, insieme a molti altri.

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“Il buco”

Un film disturbante, cupo, buio nelle luci e nell’animo, ambientato in una torre fatta di più di 300 piani, dove man mano che si scende si arriva a patire gli stenti per la fame, che si fa ogni giorno più pesante. “Il buco” è ambientato in una prigione verticale organizzata per livelli, in cima è presenta una cucina quasi di lusso che, su una piattaforma, serve alcuni dei piatti preferiti di tutte le persone presenti: la tavola è imbandita così di numerose pietanze che sembrerebbero pronte a sfamare un gran numero di persone, ma non di certo tutte quelle presenti nella torre. Man mano che la piattaforma scende nei livelli più bassi, ma più alti di numero, il primo piano è infatti il piano 0, il cibo diminuisce, nessuno pensa a chi verrà dopo di loro e ha pochi minuti per mangiare prima che la piattaforma inizi a scendere andando ai livelli inferiori. Un film dai tratti lugubri e tetri, dove il male più infimo, crudele e insidioso è quello che gli esseri umani possono causare agli altri esseri umani. Diretto da Galder Gaztelu-Urrutia “Il buco” è stato apprezzato dalla critica e dal pubblico.

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“Mine vaganti”

Film del 2010 diretto da Ferzan Özpetek, è considerato uno dei più apprezzati del regista. Con Riccardo Scamarcio, Daniele Pecci, Alessandro Preziosi, Lunetta Savino, Elena Sofia Ricci, Nicole Grimaudo, Ilaria Occhini e Ennio Fantastichini, racconta il tema della famiglia e dell’omosessualità, o meglio di come quest’ultima venga affrontata con difficoltà da parte dei vari componenti della famiglia. Un ritratto di un tipico nucleo familiare, profondamente radicato nel territorio italiano, di cui si possono riconoscere usi, costumi, abitudini e, soprattuto stereotipi. Il film è una commedia drammatica, che unisce sapientemente il gusto più divertente e lieve della pellicola, a scene e momenti fortemente drammatici, spesso commoventi e dolorosi nel contesto del racconto. Un ottimo mix che ha vinto anche numerosi premi cinematografici.

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“Pinocchio”

Basato sul romanzo di Carlo Collodi, “Pinocchio di Guillermo del Toro”, conosciuto anche semplicemente solo come “Pinocchio”, è in realtà una rivisitazione della struttura e degli eventi del famoso “Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino”. A rimanere intatti i temi e il messaggio finale della pellicola d’animazione, con l’aggiunta però di numerose figure, personaggi ed elementi che arricchiscono la storia anche sul piano tematico. Il 10º adattamento per il grande schermo di Pinocchio è così ambientato durante la prima guerra mondiale, il Grillo Parlante ha il nome di Sebastian e Geppetto costruire il burattino a seguito della morte del figlio, ucciso durante un bombardamento. Tra le altre differenze c’è la presenza dei soldati e il Paese dei balocchi diventa una squadra d’addestramento fascista. Con la tecnica dello stop-motion il film è stato acclamato dalla critica, soprattutto nel rendere l’opera più moderna, originale e in qualche modo mitologica. Il pubblico, soprattutto i fan di Guillermo del Toro, sono stati invece decisamente più severi.

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“Will Hunting – Genio ribelle”

Film vincitore di 2 Oscar, miglior sceneggiatura originale e miglior attore protagonista a Robin Williams, vede nel cast anche gli allora giovanissimi Ben Affleck e Matt Damon, affiancati da Stellan Skarsgård, Casey Affleck e Minnie Driver. “Will Hunting – Genio ribelle” racconta una fantastica amicizia, che sarebbe più corretto dire legame tra uno psicologo sopra le righe e il suo paziente, un vero e proprio genio matematico che crede di non aver bisogno di nessuno. Il film ha il pregio di mettere in risalto altre figure, oltre i due protagonisti, che tra racconti spiritosi e terribili, fa luce sul passato e la storia personali di entrambi i personaggi. La figura di Skarsgård è per esempio molto interessante, così come quella di Minnie Driver. Da un corso degli eventi tutt’altro che scontato “Will Hunting” è un film pulito e lineare, dove ogni cosa sembra essere al proprio posto.

“C’era una volta… a Hollywood”

Nono film di Quentin Tarantino, “C’era una volta… a Hollywood” è uno degli autentici capolavori del regista che ha creato un genere. Con 3 grandi star protagonisti: Leonardo DiCaprio, Margot Robbie e Brad Pitt, affiancati da nomi come Margaret Qualley, Al Pacino, Dakota Fanning, Damian Lewis, Emile Hirsch, Kurt Russell e moltissimi altri, Tarantino riscrive la Storia raccontando con estrema efficacia, realismo e dettaglio la Hollywood di fine anni ’60. Quando un nuovo tipo di cinema si affacciava in un’industria pronta ad accogliere, alcuni attori si trovavano così divisi tra ciò che erano e ciò che dovevano diventare, ciò che il mondo e lo star system di una volta, agli albori del suo essere, richiedeva. La figura dello stuntman, i così detti spaghetti western, la fama estera, gli hippie, i film di spionaggio all’italiana, l’LSD e il massacro di Cielo Drive, compongono il racconto di un attore in declino, stretto nella morsa di una popolarità che gli richiederà altro, a cui forse non vuole sottostare, e del suo legame con il suo stuntman, a cui nulla interessa della fama o della benevolenza di un pubblico che non sa neanche che aspetto abbia. Una storia di cinema che riesce a parlare di molto altro e che permette al regista di ripresentare un finale tipicamente “tarantiniano”.

“22 luglio”

Testimonianza di una tragedia, “22 luglio” è scritto, diretto e prodotto da Paul Greengrass e racconta la vera storia dell’attentato che ebbe luogo il 22 luglio del 2011 in Norvegia. Attraverso gli occhi del giovane Viljar, uno dei ragazzi sopravvissuti, il film ripercorre il piano messo in attore dall’attentatore Anders Breivik, i folli gesti che hanno accompagnato il massacro e il tentativo di molti giovani di salvarsi, compreso lo stesso Viljar. “22 luglio” presenta gli eventi di quel tragico giorno, mostrando poi anche il processo e quindi la figura dell’avvocato che doveva rappresentare Anders Berivik, facendo luce anche in parte sull’ideologia che portò l’attentatore a uccidere 77 vittime, per la maggior parte giovani tra i 10 e i 20 anni.

“Bardo”

Anche noto con il titolo completo di “Bardo, la cronaca falsa di alcune verità”, il film del premio Oscar Alejandro González Iñárritu era una delle pellicole più quotate per gli Academy Awards 2023. La pellicola ha ricevuto però unicamente la nomination per la migliore fotografia a Darius Khondji. Con nel cast, in veste di protagonista, Daniel Giménez Cacho, “Bardo” è un viaggio a ritroso nella vita, unica e stravagante del documentarista Messicano Silverio Gama, in piena crisi esistenziale e che vede il suo mondo crollare su se stesso, ogni sua certezza trasformarsi in dubbio e ogni sua decisione presa, possibilmente la scelta più sbagliata che potesse fare. Dagli affetti familiari all’appartenenza a un luogo, Bardo si muove sospeso nella mente di un uomo che non sa più in cosa credere.

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“Rumore bianco”

Anche “Rumore bianco”, diretto da Noah Baumbach, con Adam Driver, Greta Gerwig, Don Chadle, Jodie Turner-Smith, era particolarmente quotato agli Oscar 2023, non riuscendo però a conquistare nessuna nomination. Adattamento del romanzo, dal titolo omonimo di Don deLillo, “Rumore bianco” è un film ambizioso e denso di avvenimenti sospesi tra un sarcasmo amaro e un surreale estremo, dove alla pericolosità di una fuga di sostanze chimiche che obbliga le persone ad abbandonare le loro case e la propria città, si aggiunge una famiglia disfunzionale, tra assurdità, isterismi, paranoie e scelte folli. Accolto con recensioni miste “Rumore bianco” è un film che contiene in sé spunti per altre possibili pellicole, ognuna con un tema ben definito, e capace quindi di mettere insieme più generi riuscendo comunque a rendere il film un prodotto interessante e diverso.

“The Midnight Sky”

Credits: Philippe Antonello/Netflix © 2020

Il film sci-fi diretto e magistralmente interpretato da George Clooney presenta tutta la solitudine e l’isolamento che, non solo l’ambientazione post-apocalittica può mostrare, ma, in questo caso, la condizione della malattia. Il personaggio protagonista, malato terminale, ha deciso per scelta di non seguire gli altri esseri umani, fuggiti dopo i cataclismi che hanno reso l’aria sulla Terra irrespirabile, e l’unico contatto che ha è con una nave spaziale alla ricerca di atmosfere adatte alla vita umana. Ma una scoperta incredibile e che riguarda tutt’altro che la Terra, pone il protagonista di fronte a una scelta, una scelta che lo obbliga a riprendere contatto con un mondo che aveva abbandonato, il mondo della connessione umana. È questo il vero tema di “The Midnight Sky” che, ambientato nel 2049, parla dell’importanza del contatto umano, di quel legami in cui ognuno è indispensabile per l’altro. Nel cast del film sono presenti anche Felicity Jones, Kyle Chandler e Sophie Rundle.

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“Monaco – Sull’orlo della guerra”

Una delle poche pellicole, se non l’unica sull’accordo di Monaco del 1938, che avrebbe dovuto impedire la seconda guerra mondiale. “Monaco – Sull’orlo della guerra” racconta l’amicizia tra due giovani, un ragazzo inglese e un ragazzo tedesco, il cui legame si spezzò quando entrambi si scontrarono sulle idee relative alla “Nuova Germania”. Oltre a un distacco che li vedrà poi lavorare insieme per un obiettivo comune, il film racconta anche le vicende attorno all’accordo di Monaco, la figura di Chamberlain e quella di Hitler, i complotti per ucciderlo e un tentativo fallito. La pellicola è in qualche modo un chiaro elemento di quanto duramente si è combattuto per impedire lo scoppio di un secondo conflitto mondiale. Conoscendo la Storia il film diretto da Christian Schwochow acquista una matrice fortemente drammatica, quasi atroce. Ottime le interpretazioni di tutti gli attori, in particolare dei protagonisti George MacKay e Jannis Niewöhner, affiancati nel cast da Jeremy Irons, Liv Lisa Fries, August Diehl e Sandra Hüller.

“Forrest Gump”

Il film del 1994 diretto da Robert Zemeckis, si aggiudicò 6 Academy Awards agli Oscar 1995. Uno dei film più amati dal grande pubblico e acclamati dalla critica e una delle migliore prove attoriali in assoluto di Tom Hanks ha reso “Forrest Gump” un film intramontabile e che non ci si stanca mai di rivedere. “Forrest Gump” è un film di vita, che nei 30 anni in cui racconta le straordinarie vicende che hanno accompagnato il personaggio di Forrest, esplora alcuni eventi fondamentali della Storia degli Stati Uniti d’America, presentando inoltre personaggi come Elvis Presley e John Lennon, spesso anni prima del loro successo planetario. “Forrest Gump” esplora anche il tema dell’emarginazione, essendo il personaggio protagonista dotato di uno sviluppo cognitivo inferiore alla norma e per questo costretto negli anni a doversi spesso interfacciare con difficoltà, con un senso di esclusione e incomprensione. Il film, con nel cast anche Robin Wright, Sally Field e Gary Sinise è una pellicola estremamente tenera, dolce e commovente.

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“The Truman Show”

Migliore e drammatica performance di Jim Carrey è una delle sue prove attoriali più apprezzate e che ha dato in qualche modo vita alla sindrome di Truman Show. Diretto da Peter Weir e con un cast che include, tra gli altri, anche Ed Harris, Laura Linney, Noah Emmerich e Paul Giamatti, è una satira sci-fi estrema, e che sfiora il surreale per portare in esame una situazione che ha dei legami con la realtà e che, oggi più che mai, avrebbe un senso ancora più profondo e veritiero. Il paradosso e la convinzione di essere costantemente controllati, di non avere una reale dimensione personale e privata. “The Truman Show” è tutto questo : un fantastico Jim Carrey inizia a notare qualcosa di strano nella sua vita apparentemente normale e l’impossibilità, che sembra essere casuale, di allontanarsi dal luogo dove ha sempre vissuto, lo portano a farsi sempre più domande.

“Scappa – Get Out”

Esordio del regista Jordan Peele dietro la macchina da presa e uno dei migliori film horror mai realizzati. Sospeso tra il genere del thriller, dell’horror e dell’opera satirica, mette in scena il tema del razzismo ed è liberamente ispirato a “La notte dei morti viventi”, cult del 1968. Con protagonista Daniel Kaluuya, il film esplora la tematica della schiavitù, dell’utilizzo di alcuni esseri umani per scopi in questo caso brutali, vedendoli come prodotti di vendita e pura merce di scambio. Gli antagonisti e la loro rappresentazione è un altro grande punto di forza del film e c’è anche un occhio di riguardo a una minore attenzione nei confronti degli afroamericani scomparsi rispetto a donne e uomini bianchi scomparsi. Il film è stato un grande successo sia di pubblico che di critica e Jordan Peele ha vinto l’Oscar per la miglior sceneggiatura originale.

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“I Mitchell contro le macchine”

Diretto da Mike Rianda e Jeff Rowe, la Sony Pictures Animation regala un film d’animazione sull’intelligenza artificiale, rivelandosi uno di quei tanti prodotto che, in qualche modo, anticipano i tempi, o meglio, le paure di un futuro lontano. I robot domestici presenti in “I Mitchell contro le macchine”, vengono hackerati e ricevono l’ordine di catturare tutti gli esseri umani lanciandoli nello spazio. L’eroica famiglia dei Mitchell, composta dai due genitori e i due figli, riesce a fuggire, ma ha idee diametralmente opposte su cosa fare. Tra tecnologia e robot danneggiati che diventano alleati, “I Mitchell contro le macchine” è un’opera spassosa, estremamente fantascientifica e ricca di azioni e colpi di scena, risultando divertente, coinvolgente e con quel tocco di dolcezza e tenerezza che contraddistingue sempre di più il mondo dell’animazione.

“Dune”

L’attesa pellicola 2021 di Denis Villenueve, con un cast di grandi star che comprende Timothée Chalamet, Oscar Isaac, Zendaya, Rebecca Ferguson, Stelland Skarsgård, Josh Brolin, Dave Bautista, Charlotte Rampling, Jason Momoa, Javier Bardem, insieme a molti altri, è l’adattamento per il grande schermo dell’opera scritta da Frank Herbert. Si tratta della seconda trasposizione cinematografica del romanzo. “Dune” è un film che sorprende e appassiona, ricco di effetti visivi folgoranti, una colonna sonora emozionante e trascinante e una recitazione di tutti gli attori perfetta. Per quanto riguarda la trama, forse alcuni elementi possono risultare prevedibili o già visti, ma l’esperienza visiva di “Dune” è imperdibile anche per i non appassionati del genere, forte di una sceneggiatura che ha una sua matrice di ricerca psicologica e di rapporti interpersonali tra i vari personaggi.

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“La battaglia di Hacksaw Ridge”

L’epica pellicola che racconta la storia vera di Desmond Doss,  unico obiettore di coscienza dell’Esercito degli Stati Uniti a ricevere la medaglia d’onore, ha ricevuto due Oscar nel 2017 per il miglior montaggio e il miglior sonoro insieme ad altre 4 nomination. Diretto da Mel Gibson e con nel cast Andrew Garfield, Vince Vaughn, Sam Worthington, insieme a molti altri, è sia un dramma sentimentale e di formazione che un grande film di guerra. Apparendo proprio spezzato in due parti, dove si vede la vita e il passato del personaggio di Doss, si passa poi alla seconda guerra mondiale, al campo di battaglia, a esplosioni e bombardamenti, dove la pellicola si distingue per una grande regia, carica di tensione e di artifici registici, dove la macchina da presa si muove con sicurezza e anche una certa astuzia.

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“Lost in Translation”

Candidato a 4 premi Oscar, vincendo quello per la miglior sceneggiatura a Sofia Coppola, “Lost in Translation” vede protagonisti Bill Murray e Scarlett Johansson, capaci di creare un’alchimia sullo schermo che si sposa alla perfezione con il senso del film. I due protagonisti, schiavi dell’insonnia e dell’insoddisfazione, stringono un legame unico e speciale, forse indefinito, che va oltre l’amicizia, ma che forse non è neanche amore, romantico e dolce, in cui i due si scoprono e si riconoscono, ma appartengono a due mondi diversi, a due vite opposte, forse incapaci di incontrarsi. Il film, acclamato dalla critica, è una commedia drammatica sentimentale, ambientato in una Tokyo notturna estremamente affascinante e sensuale, ed è anche libero da qualsiasi messaggio o vero finale, dove la conclusione è lasciata alla libera interpretazione dello spettatore, in una realtà sempre più inafferrabile.

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