I migliori documentari da vedere in streaming

I documentari sono un genere che da tempo non è più da considerarsi di nicchia, grazie ai festival che hanno imparato a premiarli tanto quanto le opere di fiction e anche grazie alle piattaforme streaming, che in catalogo continuano ad aggiungere vari titoli in grado di soddisfare la curiosità del pubblico a 360°

Documentari imperdibili su Netflix

Dalla storia dei videogame a quella d’Italia con il caso Orlandi (ancora aperto) e Wanna Marchi. Dalle evoluzioni di Michael Jordan in The Last Dance ai segreti di Marilyn Monroe e del cannibale di Milwakee, dalle scalate oltre il limite umano delle 14 vette più alte del pianeta a Lucio Battisti, l’artista che ha rotto gli schemi della musica italiana. Dieci documentari dalla forza dirompente, ognuno a modo suo, da vedere su Netflix

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What Happened, Miss Simone? (2015)

Un’artista immensa eppure non abbastanza conosciuta. Un documentario che la racconta attraverso frammenti di esibizioni, filmati rari, interviste per riempire il vuoto di una mancata conversazione su Nina Simone. Per un lungometraggio che fissa un nuovo canone nel racconto delle vite dei musicisti, dei tempi che li hanno visti salire alla ribalta e di eredità culturale.

Winter on Fire: Ukraine’s Fight for Freedom (2015)

Diretto e montato nel 2015 da Evgeny Afineevsky, candidato al premio Oscar come miglior documentario, Winter on Fire: Ukraine’s Fight for Freedom si è rivelato di grande aiuto tra le tante opere utili a cercare di comprendere chiaramente le origini, le ragioni e la gravità di ciò che sta accadendo in Europa da un anno a questa parte. Vederlo equivale ad andare direttamente al cuore di una crisi che si è manifestata in tutta la sua drammaticità già nel novembre del 2013 con l’esplosione delle proteste del popolo ucraino sceso in piazza a Kiev contro il proprio governo. 

Dentro l’inferno (2016)

Il regista Werner Herzog fa squadra con il vulcanologo Clive Oppenheimer per un viaggio intorno al globo sulle tracce di alcuni dei più pericolosi vulcani del pianeta. Dall’Indonesia si sposano all’Etiopia, dall’Islanda alla Corea del Nord interrogandosi sulle eruzioni, sui loro pericoli e sul loro significato filosofico. Herzog intervista capo tribù, scienziati e persone comuni per conoscere gli impatti di una forza superiore sulla sulla vita quotidiana. 

Caschi bianchi (2016)

Diretto da Orlando von Einsiedel e prodotto da Joanna Natasegara, Caschi bianchi ha vinto il Premio Oscar al miglior corto documentaristico seguendo tre volontari della protezione civile siriana nelle operazioni quotidiane ad Aleppo e in Siria in generale, dopo un training in Turchia, restituendo la tensione, l’orrore ma anche il sacrificio ai fini della speranza che distinguono le vite di chi in mezzo alla guerra si batte per la pace e la salvezza delle vite umane.

Cuba and the cameraman  (2017)

Unico nel suo genere, questo documentario copre 45 anni di rapporti tra un cronista video americano, Jon Alpert, e Cuba (anche nella persona di Fidel Castro) dal punto di vista eccezionale di un giornalista straniero che per quasi mezzo secolo torna periodicamente negli stessi luoghi a parlare con le stesse persone per raccontare i cambiamenti dell’isola con un impatto emotivo che raramente si riscontra in questo genere cinematografico.

Icarus (2017)

Un’altra storia pazzesca, quella di un regista, Bryan Fogel, che per documentare il mondo del doping, decide di investigarlo con una full immersion, ovvero affidandosi a un luminare russo sul tema da cui si fa dopare per dimostrare cosa succeda al corpo umano quando è messo in quelle condizioni. Il tutto sollevando un caso internazionale.

The Last Dance (2020)

Se non l’avete ancora fatto guardate questa docuserie, anche se non siete appassionati di basket. Vi catturerà comunque. La carriera di Michael Jordan, la leggenda dei Chicago Bulls, sprigiona una forza contagiosa, che può aiutare chiunque la guardi. Attraverso filmati inediti della stagione ’97-’98 dell’NBA scoprirete le curiosità e segreti di un fenomeno che va oltre lo sport.
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Il mio amico in fondo al mare (2020)

È uno dei documentari più toccanti degli ultimi anni. Racconta del rapporto tra un fotografo e video reporter naturalista, Craig Foster, e un polpo che vive sui fondali della costa di False Bay, in Sud Africa. È il viaggio di un uomo che seguire le tracce e le abitudini di un “amico” per più di un anno. Non è solo esplorazione. Tra i due si instaura una vera e propria relazione, quasi indissolubile, che porterà il cineasta a superare la sua depressione e a vincere l’Oscar.

High Score (2020)

Amanti dei videogame questa miniserie fa per voi. Qui si racconta la storia della loro evoluzione, dai coin op dove si giocava a Pac-Man e Space Invaders alle prime console domestiche, al Nintendo che spopolò con Donkey Kong. Il NES ha rivoluzionato il settore, mente Sega cercava di superare la Nintendo. Poi sono arrivati i picchiatutto Mortal Kombat e Street Fighter. Titoli così iconici che trovano spazio anche oggi, sia in versione aggiornata che nella nuova rivoluzione dei retro-game. 

14 vette: scalate ai limiti del possibile (2021)

Un’impresa impossibile: scalare le 14 vette più alte del mondo in sette mesi (il record è di sette anni). L’alpinista nepalese Nirmal Purja, insieme a un gruppo di sherpa esperti, scala l’Everest, il K2 e altri ottomila leggendari, tra condizioni meteorologiche estreme, decisioni cruciali e il pensiero della madre a casa malata. Un viaggio incredibile dell’uomo che sfida la natura e i propri limiti.
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Minimalismo: il meno è ora (2021)

Less is more, diceva l’architetto Ludwig Mies van der Rohe a cavallo tra l’Ottocento e il Ventesimo secolo per definire la sua estetica. Oggi, però, la sua massima assume un senso tutto nuovo, all’interno di una necessaria lotta a un consumismo che non è più sostenibile e rovina, oltre al pianeta, anche le nostre economie e il nostro benessere. Come dimostra il “sequel” del progetto 2015 Minimalism: A Documentary About the Important Things, sempre a cura dello stesso team creativo (Ryan Nicodemus in video e Matt D’Avella alla regia).

Vatican Girl (2022)

Il caso della scomparsa di Emanuela Orlandi, avvenuta 40 anni fa (era il giugno del 1983 quando la ragazza di 15 anni sparì nel nulla), è tornato d’attualità con l’apertura di un’inchiesta da parte del Vaticano. Per chi volesse riavvolgere il nastro e mettere insieme i tasselli di uno dei fatti di cronaca che ha segnato la storia d’Italia, può dare uno sguardo a Vatican Girl, prodotta dall’inglese RAW. Attraverso testimonianze inedite e i filmati originali dell’epoca, la docu-serie ricostruisce i retroscena più inquietanti della scomparsa della ragazza.

Conversazioni con un killer: Caso Dahmer (2022)

La serie Dahmer – Mostro: la storia di Jeffrey Dahmer sul cannibale di Milwakee ha raccolto milioni di streamers. Per conoscere più a fondo la psicologia del killer, vi aiuta questo documentario in tre parti, ideato da Joe Berlinger, già noto per altri due reportage sui killer Bundy e Macy. Qui ci sono le registrazioni dei colloqui in carcere fra Dahmer e Wendy Patrickus, la giovane avvocatessa al lavoro sul suo primo caso importante. Lei, assistente di Gerard Boyle, difensore del cannibale, fu l’unica a creare un rapporto quasi empatico con il killer, che fu condannato a 15 ergastoli. 

I segreti di Marlyn Monroe: i nastri inediti (2022)

Il documentario esplora il mistero che circonda la morte di Marilyn Monroe, l’icona del cinema recentemente interpretata da una perfetta Ana De Armas in Blonde (sempre su Netflix). Le interviste inedite con le persone a lei più care, i colloqui mai ascoltati con John Huston e con altri protagonisti dell’élite hollywoodiana, conducono ai segreti di una diva, di cui scopriamo sempre nuove luci e ombre.

Wanna (2022)

Una delle docu-serie italiane più riuscite degli ultimi anni. Wanna racconta la storia giudiziaria e televisiva di Wanna Marchi e della figlia Stefania Nobile. I loro volti hanno invaso la tv catodica degli anni ’80. Attraverso testimonianze e immagini di repertorio si racconta l’ascesa della regina delle televendite, il crollo del suo impero e la detenzione in carcere. Dalle creme miracolose si passa agli amuleti magici, alle sbarre della prigione.

Io tu noi, Lucio (2022)

Un viaggio nell’universo di Lucio Battisti, dagli esordi come chitarrista nei dancing, ai trionfi con Mogol, sino agli ultimi dischi con i testi della moglie e del poeta Pasquale Panella. Musicisti, amici e collaboratori raccontano l’artista inimitabile, l’uomo di rottura che ha abbattuto tutti gli schemi della nostra musica. «Una personalità complessa che si celava dietro una sola apparente semplicità musicale», rivela la narratrice Sonia Bergamasco. Battisti sorprende ancora oggi, svelando la modernità della sua composizione. 

I migliori documentari disponibili su Prime Video

Decine e decine di documentari ricostruiscono casi di cronaca, storie di personaggi famosi (artisti, politici, perfino serial killer) e spaziano per incredibili esplorazioni in paesi lontani. Volendo tentare una selezione, ecco i 10 documentari in streaming su Prime Video da non perdere:

Veleno (2021)

Il caso dei “Diavoli della Bassa modenese” è stato prima oggetto del podcast di Pablo Trincia e Alessia Rafanelli, nel 2017, poi l’inchiesta è confluita nel libro di Trincia Veleno-Una storia vera (Einaudi) nel 2019 e nel 2021 è diventata una docuserie, primo titolo italiano tratto appunto da un podcast. È un vero e proprio viaggio all’inferno nel caso del presunto giro di una setta pedofila indicato con l’espressione dei “Diavoli della Bassa modenese” che portò all’allontanamento di sedici bambini dalle proprie famiglie, presunte vittime di stupri e violenze di una setta, che poi si rivelarono infondate.
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Ted Bundy: Falling for a Killer (2022)

Theodore Robert Bundy, detto Ted, è stato un serial killer statunitense attivo negli anni Settanta. La sua figura ha avuto grande eco nella musica, nella letteratura e nel cinema, per esempio la sua biografia viene letta da Patrick Bateman, protagonista di American Psycho di Bret Easton Ellis e il suo modus operandi ha ispirato quello di Buffalo Bill ne Il silenzio degli innocenti. Nel 2019 Zac Efron lo ha interpretato nel film Ted Bundy – Fascino criminale e nello stesso anno Netflix ha lanciato Conversazioni con un killer: Il caso Bundy. Dal gennaio 2020 su Prime Video è disponibile questa docuserie che ne ricostruisce il caso (dagli omicidi al processo fino all’esecuzione) attraverso filmati e fotografie d’archivio, interviste alle vittime sopravvissute ai suoi attacchi, alla polizia e ai giornalisti, dando risalto alla prospettiva della sua fidanzata di lunga data Elizabeth Kendall e di sua figlia, Molly. 

The Last Narc (2020)

I fan dei romanzi di Don Wislow e della serie Narcos possono apprezzare la docuserie 2020 di The Last Narc, che ricostruisce senza alcun elemento di finzione, ma con immagini e testimonianze di crudo realismo la storia del rapimento e dell’omicidio (avvenuto nel 1985) dell’agente della DEA (Drug Enforcement Administration) Enrique “Kiki” Camarena ad opera dei signori del cartello di Guadalajara. Il caso viene riportato alla luce dall’indagine interna dell’agente speciale Hector Berrellez, a sua volta ex agente DEA, cui inizialmente era stato assegnato il caso di omicidio. Nel documentario (in quattro episodi) Berrellez riaffronta tutti gli aspetti più controversi delle scoperte fatte allora da Camarena e ricostruisce la verità su un complotto che spazia dai “killing field” messicani ai palazzi del potere a Washington, D.C. Oltre alla sua testimonianza, il documentario presenta le dichiarazioni della vedova di Camarena, e di altri ex colleghi infiltrati nel cartello di Guadalajara.

Chiara Ferragni – Unposted (2019)

È una delle donne più amate e odiate del secolo: l’imprenditrice digitale Italiana numero uno, prima influencer al mondo nel campo della moda secondo la rivista Forbes, Chiara Ferragni ha avuto (prima di The Ferragnez) un documentario presentato alla Mostra del Cinema di Venezia e che è stato visto in tutto il mondo. Il titolo segue il percorso professionale e personale di Chiara Ferragni, scandito dal succedersi delle stagioni della moda e dalla vita frenetica della fashion blogger più influente del pianeta, indagando come l’avvento dei social network abbia trasformato radicalmente le vite delle persone e le modalità per fare business e avere successo. 
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Oliver Stone: intervista a Putin (2017)

Questo particolare documentario è più che mai attuale, visti i tempi. È il frutto di una serie di conversazioni tra il regista Oliver Stone e Vladimir Vladimirovič Putin, avvenute tra il luglio 2015 e il febbraio 2017. 

Playboy americano: la storia di Hugh Hefner (2017)

La storia del fondatore di Playboy raccontata dallo stesso Hugh Hefner è uno dei suoi ultimi lasciti biografici: il documentario (del 2017, anno della morte dell’imprenditore editore), con immagini tratte dal suo archivio privato e in cui non manca anche la storia del coniglio simbolo della rivista e l’impatto sulla cultura globale.

Ferro (2020)

Poi sono arrivati Laura Pausini, Mahmood, Emma Marrone, Elodie, ma prima di tutti c’è stato Tiziano Ferro: il documentario, ambientato tra Italia e Stati Uniti, che permette al pubblico di entrare nella vita professionale, ma soprattutto privata dell’artista, mostrando gli alti e bassi e le sfide dal punto di vista di Ferro dopo vent’anni di carriera. 

Marvel Stories (2014)

I fan della Marvel non possono perdersi questo documentario in due parti (La rinascita della Marvel e L’Universo Marvel) che riporta le origini e la storia della Casa delle Idee, dalla bancarotta sfiorata verso la fine degli anni Novanta, alla sua nuova età dell’oro.

African Safari (2015)

Chi ama la natura e conoscere paesi e paesaggi lontani, non può perdere questo documentario, che dalla costa atlantica della Namibia alla cima del Kilimangiaro, offre una spedizione incredibile nella varietà di ecosistemi dell’Africa, dove flora e fauna tentano di far fronte alla continua intrusione dell’uomo. Le immagini, realizzate con le migliori tecniche stereoscopiche, vedono i leoni impegnati in battute di caccia, gli elefanti che fanno il bagno nel delta del fiume Okavango, la marcia dei 15 milioni di pipistrelli di Kansaka e la più grande migrazione di mammiferi al mondo.

Federica Pellegrini – Underwater (2022)

Un vero e proprio film documentario quello dedicato alla nuotatrice italiana con il maggior numero di riconoscimenti, e il primato di essere la prima olimpionica azzurra del nuoto (oro a Pechino 2008 nei 200 stile libero). Il documentario ricostruisce fedelmente la faticosa marcia di avvicinamento a Tokyo 2020 e la tanto agognata finale nella ‘sua’ gara, i 200 metri stile libero, offrendo anche un racconto intimo in cui la campionessa italiana più seguita e celebrata di sempre decide di mostrare anche le proprie fragilità, aprendo le porte di una dimensione segreta, sino ad ora tenuta gelosamente nascosta: il rapporto e l’amore con il coach Matteo Giunta; e poi, il legame indissolubile e profondo con i genitori, le gioie domestiche e i ricordi dolorosi, come la morte dell’allenatore che l’ha fatta entrare nella leggenda (Alberto Castagnetti) e la bulimia attraversata durante l’adolescenza.

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