Spoleto Festival dei Due Mondi, al via la 66esima edizione

FESTIVAL DEI DUE MONDI
The Passion Of Ramakrishna
Piazza del Duomo
Spoleto 24 giugno 2022

© Andrea Veroni

Al via Spoleto66, Il Festival dei Due Mondi: il Festival delle arti performative più antico d’Italia alza il sipario sulla sessantaseiesima edizione, in programma quest’anno dal 23 giugno al 9 luglio 2023, e trasforma ancora una volta Spoleto nella città delle arti.
La missione fondante rimane senza tempo, così come l’atmosfera di un luogo che per tre settimane mescola la realtà con la finzione, la quotidianità con la magia del teatro, gli artisti con gli spettatori, mettendo in relazione Musica, Opera, Danza, Teatro, Arte attraverso la creatività dei migliori artisti e delle migliori compagnie internazionali.
La direzione artistica di Monique Veaute dal 2020 ha riportato al centro della programmazione artistica il dialogo tra le discipline e la contaminazione tra i generi mettendo il pubblico di fronte a esperienze innovative e non convenzionali.

Convivono le due grandi orchestre in residenza, entrambe eccellenze internazionali, quella del Festival di Budapest diretta da Iván Fischer, impegnata quest’anno in una nuova produzione d’Opera, e quella dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia con i direttori Jakub Hrůša e Antonio Pappano per i due concerti sinfonici di apertura e chiusura.

Intorno a loro ruotano gli appuntamenti da camera di mezzogiorno che coinvolgono oltre ai musicisti della Budapest anche quelli dell’Orchestra da Camera di Perugia per un ciclo tutto dedicato agli animali nella musica. Il rapporto tra l’uomo, la natura e le altri specie viventi sul pianeta attraversa tutto il programma che si interroga sui sentimenti delle relazioni umane, amore e morte, identità e diversità, giustizia e discriminazione. La nuova produzione di Pelléas et Mélisande di Debussy firmata Iván Fischer e Marco Gandini si accompagna a un cast di altissimo livello e completa un cartellone in cui compaiono nomi di artisti quali Silvia Costa e Laetitia Casta con due nuovi progetti di teatro musicale. Emergono le grandi voci di Rhiannon Giddens e di Imany, il virtuosismo di Cameron Carpenter all’organo, l’elettronica di Max Cooper, con una performance live audio-video, e il timbro graffiante dell’artista afroamericano Lonnie Holley accompagnato dal duo Nelson Patton.

Il teatro guarda ai registi e agli interpreti italiani: Leonardo Lidi affronta Zio Vanja nella sua seconda tappa della trilogia su Čechov, Antonio Latella mette alla prova gli allievi della Accademia Silvio d’Amico con un omaggio a Massimo Binazzi, Luca Marinelli e Fabian Jung interrogano la scimmia di Kafka, Silvio Orlando è interprete in Ciarlatani da Los Farsantes del drammaturgo spagnolo Pablo Remón mentre Alessandro Baricco porta in scena Tucidide con Stefania Rocca e Valeria Solarino, accompagnato dalle musiche di Giovanni Sollima, Enrico Melozzi e dei 100 cellos. Sergio Blanco approda al Festival con la sua Divina Invención mentre prosegue il progetto con i detenuti del carcere di Giorgio Flamini per un “sogno” shakespeariano e le iniziative speciali sul “Mondo che non c’è”.

Per la sezione danza il progetto di Benjamin Millepied con Alexandre Tharaud, che vede il ritorno del coreografo alla danza in assolo, si accompagna a due nuove produzioni firmate Sharon Eyal – Gai Behar, Into the Hairy con i costumi Christian Dior Couture, e Marie Chouinard con il nuovo «M». Al Teatro Romano arriva Marco Goecke mentre l’étoile Fernando Montaño reinterpreta le metamorfosi kafkiane con un gala di danza. L’innovativo duo Jonas&Lander gioca la sua carta bianca con tre spettacoli.

Intorno al cartellone ufficiale gli appuntamenti collaterali e gli eventi speciali fanno di Spoleto un luogo vivo della creazione artistica dei nostri giorni: incontri con gli artisti, premi, istallazioni d’arte e mostre. L’artista Enzo Cucchi firma il manifesto ufficiale della sessantaseiesima edizione. Si rinnova il percorso espositivo Sulle tracce di Gian Carlo Menotti che racconta la storia del Festival attraverso il patrimonio di costumi, oggetti, fotografie e documenti provenienti dall’archivio storico del Festival e dal progetto di valorizzazione del patrimonio immateriale.

Prosegue il sodalizio con Rai Per la Sostenibilità-ESG all’interno dei progetti sulla sostenibilità sociale, economica e ambientale avviati dalla Fondazione aderendo agli obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.

La Fondazione Carla Fendi, Main Partner del Festival, presenta TUTTO È NUMERO e prosegue nell’impegno per la conoscenza e la diffusione della cultura scientifica con il Premio Stem Carla Fendi. Torna la rassegna Musica da Casa Menotti nell’ambito delle iniziative di Fondazione Monini a sostegno del Festival e il premio “Una Finestra su Due Mondi”. Anche quest’anno il Festival ospita la rassegna teatrale e i laboratori organizzati dall’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio d’Amico e la rassegna di La MaMa Spoleto Open che raccoglie le esperienze dei più talentuosi attori, registi e compagnie emergenti del panorama internazionale.

IL PROGRAMMA

MUSICA E TEATRO MUSICALE

La programmazione dell’edizione 66 è percorsa dalle musiche di tanti mondi. Il percorso tracciato si snoda tra gli appuntamenti con la Budapest Festival Orchestra e l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, in residenza a Spoleto per il terzo anno consecutivo.
Per il concerto inaugurale di venerdì 23 giugno la Piazza del Duomo ospita l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e il direttore ceco Jakub Hrůša, scelto dalla Royal Opera House, a soli 40 anni, come successore di Antonio Pappano a partire dal 2025. Hrůša è un raffinato conoscitore della musica del suo connazionale Leoš Janáček, permeata dalla ricerca sui canti e sulle danze tradizionali della Moravia. A Spoleto propone un programma monografico che include la Sinfonietta, tre Danze di Lachi e la sua personale Suite da La piccola volpe astuta, con scene dall’opera originale, che è anche una prima occasione per riflettere sul rapporto con le altre specie: la volpe Bystrouska incontra uomini che prima cercano di addomesticarla, poi di catturarla e infine di ucciderla.
I musicisti della Budapest Festival Orchestra danno il via alla rassegna di concerti di mezzogiorno MusicAnimalia (24–25 giugno, Chiesa di Sant’Agata), che continua anche nei due weekend successivi con la partecipazione dell’Orchestra da Camera di Perugia (30 giugno–2 luglio e 7–9 luglio, Chiesa di Sant’Agata): sette diversi programmi musicali disegnano un atlante della straordinaria varietà di rappresentazioni degli animali in tutta la storia della musica, da Olivier Messiaen a Sylvano Bussotti, da Franz Schubert a Luciano Berio.

Anche il concerto finale di domenica 9 luglio (Piazza Duomo) è una grande riflessione sulla natura, quella di Gustav Mahler, capace più di ogni altro di renderci partecipi, nella sua musica, dell’immensità del mondo che ci circonda. L’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e Antonio Pappano sono interpreti, con il mezzosoprano Sasha Cooke, dei Lieder eines fahrenden Gesellen e della Sinfonia n. 1 Titano.
Le canzoni d’amore del popolo Quechua delle Ande sud-americane hanno ispirato Olivier Messiaen per il suo ciclo di Lieder Harawi, che il Festival dei Due Mondi presenta in prima assoluta nella nuova messa in scena concepita da Silvia Costa per i suggestivi spazi di San Simone (24–25 giugno e 1–2 luglio), con la voce del soprano Katrien Baerts e Costanza Principe al pianoforte. Instancabile scopritore di mondi sonori e grande osservatore della natura – basti pensare ai suoi Catalogues d’oiseaux – Messiaen prende in prestito parole e melodie tradizionali per i suoi Lieder, che – dice Costa – «sono il delirio di una solitudine, enigmi di un’anima in pena, preghiere e scongiuri magici per poter riportare in vita il proprio amore».
L’artista afroamericano Lonnie Holley, affiancato dal duo Nelson Patton, porta a Spoleto66 il potere rivoluzionario delle sue visioni (24-25 giugno, Auditorium della Stella): celebre per le sculture in pietra arenaria e oggetti di recupero, è anche musicista d’avanguardia. Le sue opere d’arte fanno da contorno a sonorità crude e appassionate.

Ancora uno spettacolo di teatro musicale è quello che vede protagonista l’attrice Laetitia Casta nelle vesti di Clara Haskil, geniale pianista rumena ed ebrea, accompagnata al pianoforte da Isıl Bengi (30 giugno–1° luglio, Teatro Caio Melisso Spazio Carla Fendi). Il cineasta e regista Safy Nebbou, che aveva già diretto la Casta a teatro in Scene da un matrimonio di Bergman, la guida nel testo di Serge Kribus: un ritratto delicato della Haskil in fuga dal nazismo, alle prese con le proprie difficoltà fisiche e con la paura del palcoscenico fino a raggiungere, solo nel 1950, la fama.

Torna al Festival dei Due Mondi uno degli autori più noti della narrativa italiana: Alessandro Baricco presenta in prima assoluta il suo nuovo spettacolo Tucidide. Atene contro Melo (29 giugno, Piazza Duomo). L’autore è in scena come voce narrante insieme a Stefania Rocca e Valeria Solarino per un concerto-spettacolo con le musiche dei 100cellos, il prodigioso ensemble di cento violoncellisti diretto da Enrico Melozzi e dal suo fondatore Giovanni Sollima che cura anche le musiche originali. Direttamente dalla voce di Baricco una bellissima e feroce riflessione su cosa rimane della Giustizia e del Diritto quando si trovano di fronte un aggressore e un aggredito, un forte e un debole, un vincitore e un vinto.
Fra i nomi più prestigiosi dell’elettronica mondiale, Max Cooper arriva a Spoleto con una potente performance (28 giugno, Teatro Romano). Oltre al suono, Cooper controlla dal vivo le immagini proiettate sullo sfondo del Teatro Romano, guidando lo spettatore in un viaggio multisensoriale e immersivo, fatto di imponenti sonorità e visual ipnotici.
Il secondo Weekend si apre con la potente voce di Imany – “fede” in swahili e nome d’arte di Nadia Mladjao, in Piazza Duomo con il suo concerto-spettacolo Voodoo Cello (1° luglio). Nata a Marsiglia da una famiglia originaria delle Isole Comore, Imany incanta il suo pubblico con composizioni ispirate a soul, folk e blues. Con l’accompagnamento di otto violoncelli si trasforma in sacerdotessa voodoo, misurandosi con alcuni dei più grandi successi della musica pop, da Bob Marley ai Daft Punk, dagli Imagine Dragons ai Radiohead.
Arriva nella prestigiosa Piazza Duomo di Spoleto, rinnovando la collaborazione con Umbria Jazz, arriva in Piazza Duomo anche la cantante americana rivelazione Rhiannon Giddens (6 luglio), accompagnata dal polistrumentista Francesco Turrisi con il quale ha vinto un Grammy Award nel 2022. Ripercorrendo la tradizione gaelica, americana, afroamericana e nativo-americana Giddens prende di mira la discriminazione, cantando le vite di persone costrette a tacere, dagli schiavi agli adolescenti uccisi dalla polizia nelle periferie urbane.
La Basilica Papale di Santa Maria degli Angeli ad Assisi presta eccezionalmente il suo organo all’artista americano Cameron Carpenter, classe 1981, riconosciuto all’unanimità come il più grande organista vivente (7 luglio). Carpenter ha scardinato i tabù della cultura musicale classica, e dal suo vastissimo repertorio sceglie di eseguire un programma interamente dedicato alla musica di Bach in uno dei luoghi francescani più importanti, simbolo della spiritualità cristiana.

OPERA

L’opera lirica torna al Festival dei Due Mondi: la nuova produzione di Pelléas et Mélisande di Claude Debussy (24–25 giugno, Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti), porta la firma di Iván Fischer, direttore e regista insieme a Marco Gandini, e vede la partecipazione della Budapest Festival Orchestra per un allestimento che mette al centro l’esecuzione musicale: una disposizione scenica non convenzionale unisce musica e teatro, seguendo lo spirito di tutte le produzioni operistiche firmate dal Maestro con Gandini. Il cast internazionale di voci include Bernard Richter e Patricia Petibon come Pelléas e Mélisande, e ancora Nicolas Testé (Arkël), Tassis Christoyannis (Golaud), Yvonne Naef (Geneviève) e Peter Harvey. I costumi sono di Anna Biagiotti e le scene di Andrea Tocchio.

TEATRO

Il Teatro di Spoleto66 guarda al panorama nazionale: diverse generazioni di drammaturghi si misurano con i titoli classici del repertorio, in scena con tutta la loro forza attraverso lo sguardo nuovo di giovani registi, o nell’originale rilettura di alcuni dei maggiori nomi a livello nazionale e internazionale.
Il regista Leonardo Lidi torna a Spoleto con la seconda tappa della sua trilogia su Anton Čechov, portando in scena tutta l’attualità delle vite dei suoi personaggi con Zio Vanja (24-26 giugno, Teatro Caio Melisso Spazio Carla Fendi). Dice Lidi: «Se nel Gabbiano sprecavamo carta e tempo nel ragionare sulla forma più corretta con il quale passare emozioni al pubblico, (…) in Zio Vanja l’arte è relegata a concetto museale, roba da opuscoli aristocratici, uno sterile intellettualismo che non pensa più al suo popolo, che annoia la passione e permette agli incapaci di vivere di teatro».
Sbarca a Spoleto il vincitore del Premio Nacional de Literatura Dramática 2021 Pablo Remón, autore e regista dell’esilarante commedia Ciarlatani (5–8 luglio, Teatro Caio Melisso Spazio Carla Fendi), che segna il ritorno al Festival di Silvio Orlando, tra i più versatili e premiati attori italiani. «Una satira sul mondo del teatro e dell’audiovisivo, una riflessione sul successo, sul fallimento e sui ruoli che ricopriamo, dentro e fuori la finzione», nelle parole del suo autore.
Anche quest’anno i detenuti della media e dell’alta sicurezza della Casa di Reclusione di Maiano danno vita a un’opera originale, ispirata al Sogno di una notte di mezza estate di William Shakespeare (5–6 luglio, Casa Circondariale di Maiano di Spoleto). Il progetto è curato da Giorgio Flamini, fondatore della Compagnia #SIneNOmine che da dieci anni porta il teatro in carcere come strumento di crescita e inclusione della persona.

Il regista Antonio Latella guida i giovani talenti della Compagnia dell’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio d’Amico per Il Male sacro (7–9 luglio, Teatrino delle 6 Luca Ronconi), nuova produzione in prima assoluta che mette in scena il testo del commediografo e regista umbro Massimo Binazzi, a quarant’anni dalla scomparsa.

Luca Marinelli, attore fra i migliori della sua generazione nominato cinque volte ai David di Donatello, firma a Spoleto la sua prima regia teatrale con la trasposizione del racconto di Franz Kafka Una relazione per un’accademia (8–9 luglio, Auditorium della Stella). Partendo dal testo, e attraverso la comprensione della lingua della scimmia protagonista delle vicende, Marinelli dirige Fabian Jung in una riflessione sulla condizione di chi è costretto a vivere un’esistenza che non gli appartiene pur di conformarsi ai dettami della società.
La proposta di Teatro si arricchisce della presenza a Spoleto dell’artista rivelazione del teatro sperimentale contemporaneo, il drammaturgo e regista franco-uruguaiano Sergio Blanco, che interpreta la conferenza-spettacolo Divina Invención o la celebración del amor (30 giugno – 2 luglio, Auditorium della Stella). Facendo ricorso alla pratica dell’auto-finzione Blanco narra di sé e del suo processo di produzione creativa e conduce il pubblico attraverso un percorso anche visivo nella tormentata iconografia di Francis Bacon, accanto ad eroi ed eroine come Superman, Lancillotto, Cleopatra e Rossella O’Hara.

DANZA

Il cartellone della sezione Danza ospita alcune delle più innovative proposte in ambito performativo e si distingue per un’inesauribile varietà di stili e ispirazioni: le nuove coreografie dei grandi nomi a livello internazionale si alternano ai lavori di giovani artisti di diversa provenienza e formazione.
Torna a Spoleto dopo dieci anni Benjamin Millepied (25 giugno), coreografo tra i più apprezzati a livello internazionale – Direttore dell’Opéra National de Paris dal 2014 al 2016 e consacrato sul grande schermo dal film Il cigno nero con l’attrice Natalie Portman – che dopo dieci anni torna a danzare sul palcoscenico del Teatro Romano. Danza e musica si incontrano faccia a faccia: Millepied è coreografo e interprete dello spettacolo in prima nazionale Unstill Life, concepito con il pianista Alexandre Tharaud, esponente di punta della scuola francese.
Novità assoluta della sessantaseiesima edizione è anche la nuova creazione di Sharon Eyal: ex-danzatrice della Batsheva Dance Company e musa del coreografo Ohad Naharin, ha concepito il nuovo spettacolo Into the Hairy (30 giugno–3 luglio, Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti) insieme al compagno Gai Behar, con la musica elettronica originale del musicista rivelazione dell’elettronica britannica Koreless e i costumi di Maria Grazia Chiuri per Christian Dior Couture. Danzatrice di spicco nel linguaggio di movimento Gaga, alla Batsheva ha lavorato come direttrice artistica associata e successivamente come coreografa residente. Con Gai Behar nel 2013 ha fondato a Tel Aviv L-E-V (in ebraico cuore), uno dei gruppi più curiosi e originali della nuova generazione israeliana.
Il rapporto tra umano e animale è al centro del nuovo lavoro di Fernando Montaño (2 luglio, Teatro Romano), ballerino colombiano ed ex solista del Royal Ballet, creatore di uno stile che fonde tango, folklore africano, danza classica e danze urbane. Nello spettacolo Buena ventura, presentato al Festival in prima assoluta, Montaño, che dal 2020 è Ambasciatore della Marine Conservation Society UK, vuole ribaltare la prospettiva delle Metamorfosi di Ovidio e Kafka: ora sono gli animali a trasformarsi in esseri umani, e a ritrovarsi in un mondo ostile.
È atteso il ritorno del formidabile duo di danzatori portoghesi Jonas&Lander, che già nel 2021 avevano entusiasmato il pubblico di Spoleto. Per celebrare i dieci anni di collaborazione, tre spettacoli a San Simone e al Complesso monumentale di San Nicolò portano tutto il loro potenziale creativo: il paesaggio irreale influenzato da Hieronymous Bosch in Lento e Largo (6 luglio), il corpo come strumento percussivo in Cascas d’OvO (7 e 9 luglio), la performance ibrida tra danza e concerto di Bate Fado (8 luglio).
Anche il coreografo tedesco Marco Goecke, acclamato tra le scoperte del XXI secolo, porta a Spoleto in residenza tre lavori che ne riassumono lo stile (7–8 luglio, Teatro Romano): In Tué la musica della cantautrice francese Barbara contrasta con i movimenti veloci e nervosi della danzatrice Maude Sabourin; per Midnight Raga Goecke si lascia affascinare dalla musica indiana di Ravi Shankar, cui accosta il suo personale stile; l’atmosfera delicata ed estiva di Whiteout è ispirata invece da alcuni versi di Le visage de la Paix del poeta francese Paul Eluard.
La sezione Danza si chiude con «M», il nuovo lavoro della coreografa canadese Marie Chouinard presentato in prima nazionale (8–9 luglio, Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti). Punto di riferimento per l’arte coreutica dagli anni Novanta, e direttrice della Biennale Danza di Venezia dal 2017 al 2020, Chouinard si distingue per un lessico allo stesso tempo primitivo e raffinatissimo. «M» è un’esplorazione radicale del respiro, un avvicendarsi di movimenti che dipendono il più possibile dai suoni emessi dai danzatori.
A grande richiesta il Festival dei Due Mondi riporta in scena il grande ballo virtuale di Blanca Li Le Bal de Paris (28 giugno–2 luglio, 4–9 luglio), dopo il successo della scorsa edizione. Grazie all’uso di realtà aumentata, visori ottici e sensori di movimento, lo spettatore diventa protagonista dell’azione scenica ideata dalla coreografa andalusa e, indossando gli abiti di Chanel, volteggia fra scintillanti sale da ballo e magiche feste in giardino.

INCONTRI

Durante i giorni di spettacolo, ogni Weekend, il Festival offre al suo pubblico l’occasione di incontrare gli artisti di Spoleto66: musicisti, attori, danzatori, coreografi e registi si raccontano approfondendo gli spettacoli e concerti di cui sono protagonisti.
Nell’ambito delle iniziative sul tema della sostenibilità ambientale, realizzate anche in collaborazione con Rai Per la Sostenibilità-ESG e Rai Umbria, sabato 8 luglio (Teatro Caio Melisso Spazio Carla Fendi) il Festival dei Due Mondi ospita l’incontro con Stefano Mancuso, lo scienziato nominato da Repubblica tra i venti italiani destinati a cambiarci la vita e inserito dal New Yorker nella classifica dei “world changers”. Tra i maggiori studiosi del mondo botanico, Mancuso ha dedicato la sua vita accademica a dimostrare che le piante sono dotate di intelligenza. Vere e proprie reti viventi, organismi sociali sofisticati ed evoluti dalle straordinarie capacità di adattamento, secondo Mancuso le piante ci offrono le soluzioni tecnologiche di cui non potremo fare a meno nel nostro futuro.

PROGETTI SPECIALI

La Fondazione Carla Fendi, Main Partner del Festival, arricchisce la proposta culturale con TUTTO È NUMERO, un progetto interdisciplinare che dalla matematica all’arte generativa, dalla musica ai processi di Machine Learning fa riflettere su ciò che rende l’essere umano capace di creare: l’Ex Battistero della Manna d’Oro ospita per tutto il periodo del Festival una video installazione di Gabriele Gianni sulla forza creatrice del pensiero astratto realizzata con gli strumenti dell’Intelligenza Artificiale. Nella giornata conclusiva del Festival è in programma al Teatro Caio Melisso Spazio Carla Fendi un confronto tra personalità del mondo della matematica, della musica e della AI. Il Premio Carla Fendi STEM 2023 sarà conferito ad una eminente personalità della matematica nella serata conclusiva.
Torna Musica da Casa Menotti, la rassegna di concerti che coinvolge giovani musicisti nell’ambito delle iniziative con cui la famiglia e la Fondazione Monini confermano il supporto per il Festival. Il Premio “Una Finestra sui Due Mondi”, giunto alla sua quattordicesima edizione, è assegnato ai grandi nomi e ai talenti emergenti di Spoleto66.
Anche quest’anno il Festival dei Due Mondi ospita la rassegna teatrale e i laboratori internazionali organizzati dall’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio d’Amico dal 24 giugno al 10 luglio: la XIV edizione del Progetto Accademia, dedicato alla presentazione dei migliori lavori del 2023, e la X edizione dell’European Young Theatre, che vede attori e registi allievi delle più importanti scuole internazionali confrontarsi in una Groups Competition. La rassegna teatrale prevede spettacoli diretti da studenti del corso di regia o da registi affermati come Carlo Cecchi, Antonio Latella, Massimiliano Civica, Massimiliano Farau. In programma, infine, gli spettacoli vincitori del Premio Andrea Camilleri per le giovani generazioni di artisti, intitolato allo scrittore, regista e docente dell’Accademia.
Raccoglie le migliori esperienze di talentuosi attori, registi e compagnie emergenti del panorama italiano e internazionale anche la rassegna di La MaMa Spoleto Open (dal 23 giugno al 9 luglio), a cura di La MaMa Umbria International, residenza artistica, centro studi e produzione fondata nel 1990 da Ellen Stewart, già fondatrice e direttrice artistica del Teatro La MaMa E.T.C. di New York.
Tra le iniziative speciali c’è anche Utopie e Distopie, la VIII Giornata Nazionale del Mondo che non c’è, seminario in due giornate (7-8 luglio) organizzato da CESP – Rete delle Scuole Ristrette, con una tavola rotonda incentrata sui percorsi di istruzione nelle carceri, dall’alfabetizzazione all’università, e un seminario di formazione e aggiornamento per gli addetti ai lavori.
Rai Per la Sostenibilità – ESG torna anche nel 2023 con il progetto La cultura rompe le sbarre (1° luglio, Rocca Albornoziana, Casa Circondariale di Maiano), che ha l’obiettivo di sostenere l’attività teatrale realizzata negli Istituti penitenziari ed evidenziare l’importante ruolo svolto dalla Rai nel raccontare questo difficile ambito, e l’evento Coreografie femministe (7 luglio) nell’ambito del progetto No Women No Panel.
Il FuoriFestival, giunto alla sua ottava edizione, prosegue nella sua vocazione di promozione del contemporaneo, proponendo una programmazione multidisciplinare che trova spazio presso il Meeting Point, situato nel giardino pensile di Piazza Campello, e presso la terrazza del Centro di Documentazione Storica del Festival di Casa Menotti. Il tema 2023, La Traccia, rappresenta l’incontro fra generazioni e punti di vista diversi, uniti nel lasciare il segno per le generazioni future.
Torna, per la 15a edizione, il concorso Socially Correct, che ogni anno offre l’opportunità a studenti di arte e comunicazione di misurarsi con la creazione di campagne su tematiche sociali. In palio uno stage presso il reparto creativo dell’agenzia Saatchi & Saatchi. Il cyberbullismo è il tema della nuova edizione del concorso.
Prosegue con la nuova edizione di Coltivare la memoria (28 giugno) la ricerca della Sezione Archivio di Stato di Spoleto sulle origini del Festival: una conferenza, la presentazione del libro Spoleto 1963, il sesto Festival dei Due Mondi e la mostra allestita nei locali dell’istituzione archivistica ripercorrono momenti straordinari di storia per rileggere le origini della manifestazione.

ARTE

Continua anche nel 2023 il progetto Sulle tracce di Gian Carlo Menotti, percorso espositivo ideato a partire dal recupero e dalla valorizzazione del patrimonio di documenti, fotografie, bozzetti d’epoca, costumi e arredi scenici che coprono più di 60 anni di storia e grazie al quale il Festival dei Due Mondi è candidato al riconoscimento quale Patrimonio immateriale dell’umanità all’UNESCO. Sulle tracce di Gian Carlo Menotti traccia un ritratto umano e professionale del Maestro Menotti, dal suo lavoro in palcoscenico come regista a uno sguardo nel suo universo personale. Il percorso narrativo comprende quattro tappe, dalle mostre presso Palazzo Collicola e gli spazi espositivi di via Aurelio Saffi, al Centro di Documentazione del Festival dei Due Mondi Casa Menotti e la Biblioteca Comunale Giosuè Carducci.
L’associazione Mahler and LeWitt Studios, che dal 2010 promuove un programma di residenze artistiche a Spoleto, ospita quest’anno alcuni degli artisti di Spoleto66 – la scenografa e regista Silvia Costa e l’artista e musicista Lonnie Holley – che presentano i loro lavori in due eventi Open Studio (1–2 luglio, ore 17; 8 luglio, ore 17). Dal 23 giugno al 9 luglio, inoltre, il complesso monumentale di San Nicolò ospita la mostra personale della fotografa newyorkese Mary Manning dal titolo In Excelsis, con alcuni scatti realizzati in occasione della sua residenza presso i Mahler & LeWitt Studios nel 2022.
Dal 23 giugno al 9 luglio i Percorsi di mobilità alternativa di Spoleto ospitano Je est un autre #2, la mostra che racconta il backstage e gli allestimenti del progetto di Teatro-Carcere, con un riallestimento e un catalogo dedicato agli undici anni di attività dell’associazione Teodelapio per il progetto #SIneNOmine.

Il Festival dei Due Mondi è promosso da Ministero della Cultura, Regione Umbria e Comune di Spoleto. È realizzato con il sostegno di Fondazione Carla Fendi, Main partner del Festival, Fondazione Cassa di Risparmio di Spoleto e Banco Desio. Sono sponsor e partner Intesa Sanpaolo e Monini. La RAI è Main Media Partner, sono Media Partner la Repubblica, Il Messaggero e Urban Vision. APA Roma è Advertising partner. Si ringraziano tutti gli sponsor e i partner che rendono possibile l’iniziativa.

BIGLIETTERIA E PROMOZIONI

È possibile acquistare i biglietti per gli spettacoli online su www.festivaldispoleto.com, tramite il Call Center al numero +39 0743 776444 e presso:

• Festival Box Office, via Saffi, 12 | Spoleto
• aperto tutti i giorni con orario 10-13 e 15-18
• Box Office Vivaticket, viale Trento e Trieste 78 | Spoleto
• Punti vendita nazionali Vivaticket, elencati sul sito www.festivaldispoleto.com

Tante le possibilità di acquisto dei biglietti con riduzioni dedicate agli Under 30, ai Residenti del Comune di Spoleto, ai Gruppi e ai soggetti Convenzionati con il Festival. Inoltre, con le nuove formule di Carnet e Abbonamenti sarà possibile assistere a tutti gli spettacoli del Festival con speciali benefit e agevolazioni.
Per tutte le informazioni sulle modalità di acquisto e sulle promozioni è possibile consultare il sito www.festivaldispoleto.com.

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